Come la siccità sta colpendo la Sicilia, secondo il New York Times. Analizziamo le conseguenze sull’agricoltura e il turismo.
La Sicilia sta affrontando una delle peggiori siccità degli ultimi decenni, una situazione che non è passata inosservata nemmeno sulla scena internazionale. Il New York Times ha dedicato un lungo articolo alla crisi idrica dell’isola, sottolineando come la mancanza d’acqua stia devastando sia l’agricoltura che il turismo, due settori cruciali per l’economia locale.
“Dopo aver perso i raccolti a causa della mancanza d’acqua, l’isola teme ora di perdere anche i turisti“, recita il titolo del quotidiano americano, mettendo in luce una doppia emergenza che minaccia la sostenibilità economica della regione.
L’impatto sul turismo
Il capo della Protezione Civile siciliana, ha evidenziato come la maggior parte dell’acqua disponibile sull’isola sia destinata all’uso agricolo, lasciando una quota molto ridotta per l’uso civile, anche durante l’alta stagione turistica.
Questo squilibrio ha portato a razionamenti che hanno colpito duramente le strutture ricettive più piccole. Responsabile di Federalberghi ad Agrigento, ha dichiarato che diversi bed and breakfast hanno dovuto ritirare stanze dal mercato o indirizzare i clienti verso altri hotel, aggravando ulteriormente la situazione.
L’effetto domino della crisi idrica è stato amplificato dai media: “Le prenotazioni sono calate significativamente dopo la pubblicazione di queste notizie“, ha detto Picarella, “provocando un intervento della Regione per cercare di salvare la stagione turistica“. La percezione di una Sicilia arida e priva di risorse idriche ha dissuaso molti turisti, contribuendo a una diminuzione delle visite e dei ricavi.
Reazioni politiche e controversie
La crisi idrica ha suscitato reazioni contrastanti anche tra i politici italiani. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha criticato il New York Times per aver descritto una Sicilia in difficoltà, sostenendo che tale narrazione possa inaridire ulteriormente il settore turistico, già duramente colpito dalla siccità. “Nessuno nega il dramma della siccità in Sicilia“, ha scritto su X, “ma inaridire anche il turismo quasi colpevolizzandolo aggiunge danno al danno”.
Al contrario, capogruppo di Azione, ha accusato il governo di non aver preso misure adeguate per contrastare la siccità, criticando la mancanza di investimenti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). “Dovevamo fare un PNRR pieno di investimenti in questo senso“, ha dichiarato, “invece, abbiamo fatto un po’ di inutile spesa corrente“.
Anche Pietro Lorefice del M5S ha condannato la tendenza del governo a incolpare i giornalisti per aver riportato la realtà dei fatti. “L’ultima deresponsabilizzazione viene dalla ministra Santanchè che oggi ha da ridire sul giornalismo d’oltreoceano“, ha affermato, sottolineando come la situazione di emergenza in Sicilia necessiti di azioni concrete piuttosto che di polemiche sterili.